Game Of Thrones - GdR

Conquiste

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Euron Greyjoy
view post Posted on 22/6/2015, 21:41




Stavano sorgendo le prime luci dell'alba e, dalla costa a bordo della sua nave, Euron poteva vedere una grande colonna di fumo nero salire dal villaggio di pescatori. Qualche ora dopo Theon, con un lungo seguito di soldati e prigionieri, fece ritorno. Il ragazzo fece fermare il plotone ordinando di fare la guardia agli abitanti del villaggio e con passo svelto si diresse verso suo zio: emanava un forte odore di sudore misto a quello del fumo, la cotta di maglia era ammaccata in alcuni punti e macchiata con schizzi di sangue, al braccio destro portava una fasciatura di emergenza logora e sudicia, il suo respiro era affannato ma in volto portava un sorriso raggiante.
<<eccomi di ritorno zio...sono riuscito a prendere il villaggio. Credo che sia stato pure troppo facile per i miei gusti>>
<<non ne essere così sicuro Theon: mi dicono che qualcuno è riuscito a scappare nell'entroterra. Però l'importante è che tu ti sia divertito>>
Theon lo stava guardando con faccia esterrefatta
<<hai visto qualcuno scappare e non lo avete fermato?!?>>
Euron si lisciò la barba e cominciò a sistemarsi la pipa per fumare qualcosa
<<avevo mandato degli esploratori per guardare le zone qui intorno per vedere se c'erano dei depositi di materiali nascosti, ma senza successo. Al ritorno mi hanno riferito che hanno sentito delle persone muoversi velocemente nella boscaglia, di sicuro sapevano come muoversi. Ho deciso di non farli inseguire perché questa era la tua battaglia e non volevo interferire>>
<<ma saranno di sicuro diretti alla capitale! adesso tutti sapranno che siamo qui!>>
<<beh prima o poi avremmo dovuto comunque annunciare la nostra presenza, così ci hanno risparmiato la fatica. Rilassati Theon, prenditi una bella bottiglia di un forte Rum e goditi il tuo momento>> e detto questo Euron scese dal ponte della nave lasciando da solo il giovane ragazzo mentre stava ancora guardando il punto in cui un attimo prima si stava trovando suo zio.
Una volta sceso a terra si avvicinò ai prigionieri che erano stati ammassati, tutti con i polsi e le caviglie legate, in un unico punto circondati dagli uomini Greyjoy; per la maggior parte erano donne, anziani e bambini che rimanevano saldamente attaccati ai fianchi delle loro madri singhiozzando e nascondendosi il volto. Tra di loro si trovava qualche uomo adulto e tra di essi si trovavano dei feriti. Euron ispirò profondamente dalla pipa e poi emise una densa nuvola di fumo bianco, si fermò ad un paio di metri dai prigionieri e li guardò per qualche secondo
<<perdonate la maleducazione di mio nipote, delle volte non riesce proprio a capire quando esagera>> iniziò a dire sfoderando un largo sorriso, mentre alcuni dei suoi uomini cominciarono a ridere.
<<lasciate che mi presenti: io sono Euron Greyjoy e questi sono i miei uomini. Vedo che ci sono andati pesanti con voi, mi dispiace molto. Uomini! liberate le mani e le gambe di questa gente! in fin dei conti qui siamo tutti gentiluomini e non c'è bisogno di ricorrere a simili misure barbariche>> e subito alcuni soldati cominciarono a tagliare le corde che legavano i prigionieri.
Un uomo anziano, senza capelli e con una folta e lunga barba grigia, piegato dalla vecchiaia e dalla fatica, magro e dalla pelle scura fece titubante un passo avanti e, con voce tremante, prese la parola.
<<che cosa volete voi qui da noi? siamo semplici pescatori e contadini, non abbiamo grandi ricchezze. Perché ci avete attaccato?>>
<<mio caro amico...>> gli rispose Euron <<...da voi in particolare non vogliamo niente, a casa abbiamo già abbastanza pescatori. Noi vogliamo questa isola per quello che la sua terra ha da offrire e per poterla sfruttare a nostro vantaggio ovviamente. Voi siete stati solo leggermente sfortunati ad essere stato il primo villaggio in cui ci siamo abbattuti>>.
Il vecchio rimase in silenzio e continuò a studiare il capitano dei Gryjoy. Euron ricambiò lo sguardo e dopo qualche minuto riprese a parlare
<<so quello che state pensando in questo momento, ma vi posso assicurare che non siamo delle bestie assetate di sangue. Sappiamo che i vostri...signori...della terra ferma non si prendono molto cura della loro gente, così abbiamo deciso di prenderci carico di questo fardello e sistemare le cose qui. Per dimostrarvi le nostre buone intenzioni io vi permetto di ritornare alle vostre case e alle vostre famiglie, in cambio questa villaggio e tutta la zona qui intorno diventa di nostra proprietà. Vi consiglio di non fare i furbi e cercare di ribellarvi: metterò degli uomini a controllarvi e se cercherete di fare una qualsiasi cosa contro di noi, vi assicuro che non sarò così clemente la prossima volta. Credo che vi convenga cogliere al volo questa possibilità. Uomini: potete riportali alle loro case!>>
Il sole era ormai sorto del tutto. Come prima cosa Euron organizzò e truppe di vigilanza per il villaggio e cominciò la messa in sicurezza della zona; già a Pyke fece delle accurate ricerche sul tipo di territorio in cui si sarebbero trovati, ma volle comunque mandare delle squadre di esploratori per esplorare in modo più approfondito l'entroterra. Così le ore passarono veloci, era giunta l'ora di pranzo. Sulla Leviatano Euron e Theon stavano mangiando insieme, alcune frutte e verdure fresche provenivano ai rifornimenti conquistati al villaggio.
<<adesso cosa facciamo zio? andiamo a conquistare il centro dell'isola dato che adesso sapranno che siamo qui?>> ruppe il silenzio Theon
<<meglio non correre troppo. Io direi di cominciare a parlare con i lord che controllano questa isola, forse potremmo raggiungere un accordo senza dover uccidere tutti quanti. Ti ricordi cosa ha detto tuo padre Balon vero?>>
<<certo che me lo ricordo zio. Quindi optate per una via diplomatica. Cosa direte ai lord?>>
<<non ne h idea! La diplomazia non è mai stata il mio forte, per me potremmo passare tutti al fil di spada. Ma dato che gli ordini sono ordini, credo che dovrò sforzarmi per questa volta>>.
Dopo aver mangiato Euron si chiuse nella sua cabina e prese un foglio e una penna per scrivere il messaggio da mandare ai lord dell'isola. Dopo parecchi tentativi, e parecchi foglio accartocciati e buttai via, alla fine Euron riuscì a scrivere qualcosa di abbastanza decente, per i suoi canoni.

Ai lord dell'isola di Arbor
Io, capitano Euron Greyjoy, conosciuto anche come Occhio di Corvo, fratello di Balon Gryjoy, signore indiscusso delle Isole di Ferro, vengo qui in nome della mia famiglia per reclamare queste terre come possedimento degli uomini di ferro. Sappiamo che la casata dei Tyrell sta perdendo potere e, in breve tempo, cadrà nella rovina e nell'oblio, noi veniamo qui per evitare che ciò accada pure in queste vostre terre poiché nel continente una guerra è alle porte e, di sicuro, la vostra isola sarà una delle terre più contese per la sua posizione isolata e strategica. Non vogliamo che voi pensiate che siamo venuti come dei barbari assetati del vostro sangue; sappiamo perfettamente come può essere dura la vita sopra un'isola, abbandonata al suo destino e guardata dai vari predoni del mare con occhi di voracità.
Noi vi offriamo tranquillità, prosperità e protezione. Se acconsentirete ad accettarci come vostri nuovi signori noi vi garantiremo questo, la vostra vita non cambierà, potrete continuare a portare avanti le vostre attività a prosperare. Ma se deciderete di opporvi, una grande armata di uomini di ferro devasterà le vostre terre e stupreranno le vostre mogli, le vostre sorelle e le vostre figlie, i vostri bambini verranno presi e portati via per esserne fatti dei guerrieri, i vostri uomini verranno sterminati e la vostra terra messa a ferro e a fuoco. Vi consiglio di riflettere attentamente su questa nostra offerta prima di rispondere perché, se per un qualsiasi caso fortuito riuscireste a resisterci e scacciarci, il prossimo esercito che verrà a bussare alle vostre porte non vi darà possibiltà di scelta.
Firmato
Capitano Euron Greyjoy, Occhio di Corvo

Una volta riletto la lettera la chiuse con un sigillo e la mise dentro un porta lettere per evitare che venga rovinata durante al viaggio. Uscì dalla sua cabina urlando
<<trovatemi un fottuto corvo che sappia arrivare alla capitale di questa città>>
 
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